La disposizione circolare degli assi della Macchina Differenziale, attorno a grandi ruote centrali, apriva le più ampie prospettive. L'intera aritmetica diventava ora circoscrivibile entro i limiti della meccanica.
Mi appariva perfino la possibilità di una Macchina Analitica, ed io mi lanciai con entusiasmo alla caccia di questa visione.
I disegni e gli esperimenti erano fra i più costosi. Ingaggiai disegnatori di prim'ordine, per economizzare il lavoro della mia testa, mentre abili artigiani costruivano i meccanismi sperimentali.
da "La Macchina della Realtà", sezione Modus.
Il primo riferimento al mondo bizzarro descritto nel libro "La Macchina della Realtà" è fatto in merito alla macchina calcolatrice di Charles Babbage, considerata quasi come il fulcro di ogni attività computazionale. La macchina che compare nel romanzo, in pieno stile cyberpunk poiché mai effettivamente realizzata, è la seconda ideata da Babbage, la Macchina Analitica.
Mi appariva perfino la possibilità di una Macchina Analitica, ed io mi lanciai con entusiasmo alla caccia di questa visione.
I disegni e gli esperimenti erano fra i più costosi. Ingaggiai disegnatori di prim'ordine, per economizzare il lavoro della mia testa, mentre abili artigiani costruivano i meccanismi sperimentali.
da "La Macchina della Realtà", sezione Modus.
Il primo riferimento al mondo bizzarro descritto nel libro "La Macchina della Realtà" è fatto in merito alla macchina calcolatrice di Charles Babbage, considerata quasi come il fulcro di ogni attività computazionale. La macchina che compare nel romanzo, in pieno stile cyberpunk poiché mai effettivamente realizzata, è la seconda ideata da Babbage, la Macchina Analitica.
Babbage, infatti, presentò nel 1822 e fece in seguito costruire un iniziale macchina detta "Differenziale" perché in grado di compiere equazioni fra polinomi, ma nonostante le iniziali sovvenzioni provenienti direttamente dal governo britannico, a causa di problemi meccanici degli attriti fra gli ingranaggi*, il dispositivo non riuscì mai a funzionare perfettamente.
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*Al
link è possibile visualizzare un video in cui è mostrato il complesso
meccanismo di questi dispositivi. Altri riferimenti e confronti sono
fatti al seguente link a una pagina del progetto Polymath del Politecnico di Torino.
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