giovedì 6 giugno 2013

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In questo blog è stato affrontato il tema delle Intelligenze Artificiali partendo da una definizione verbale e tramite un abecedario dell'argomento, collegata alla lettura del romanzo "La macchina della realtà". Fra testo e approfondimenti sono stati riassunti i punti chiave dell'analisi dell'argomento in una mappa concettuale. Ricercando un approccio inizialmente immediato si sono analizzati vari campi iconografici: film, arte figurativa, musica, fumetti, francobolli ma anche letteratura, geografia, simbologia, nella pubblicità, nelle lingue del Mondo, nei brevetti. Si sono fatti dei riferimenti a dei personaggi collegati in modo diretto o indiretto con le IA, si è considerato il professionista della progettazione, seppur in un passato remoto. Essendo un campo in cui la precisione conta in modo totalmente determinante si sono analizzate le unità di misura. Interessante anche la distribuzione di aziende che producono varie componenti nella Silicon Valley, un vero paradiso per l' IA. 
Relativamente alla lettura del romanzo, si sono analizzati i passaggi in cui compaiono alcuni fautori del pensiero informatico: Charles Babbage, con riferimento anche al Secondo Congresso degli Scienziati Italiani, Ada Byron, Benjamin Disraeli, alle basi curiosamente provenienti da Jacquard e Vaucanson, che hanno portato anche ad un approfondimento sulle schede perforate, e inoltre a uno dei pochi automi che compaiono esplicitamente nel romanzo. In tal modo si è condotto un discorso che ha visto la robotica molto presente nell'ambito iconografico e negli sviluppi attuali, mentre il calcolatore, specialmente in riferimento al romanzo, molto presente nelle analisi storiche e nella riflessioni sullo sviluppo dell'IA: in particolare si è sviluppato l'ambito storico che va dalla prima metà dell'Ottocento fino ai primi anni del Secondo Dopoguerra, con alcuni riferimenti a periodi precedenti, utili come termine di confronto rispetto al periodo analizzato; da Babbage si è arrivati a Hollerith, procedendo con Zuse, Turing, l'Olivetti, il transistor. Il tutto è corredato da un riassunto delle citazioni più attinenti al modo in cui il blog è stato sviluppato. Alla fine sono presenti delle riflessioni che esplicitano ciò che è emerso da questa disamina dei principali accadimenti sulle IA nel periodo suddetto.

Disraeli e la Macchina/2

Questo breve estratto, a mio avviso, riassume in sé sia l'ambiente che ha accompagnato la diffusione delle macchine e della tecnica stessa, della manualità, sia, in piccolo, il diffondersi delle moderne tecnologie. All'inizio i tradizionalisti, ma non solo, erano restii al diffondersi della cultura tecnica, tenendo stretti i loro libri teorici e le loro sia pur nobili idee, criticando e considerando addirittura come subalterni coloro che si ocupavano di professioni manuali e materiali. Tuttavia è la tecnica che ha vinto, che si è dimostrata necessaria per l'evoluzione storica dell'uomo. Nel caso più specifico delle Intelligenze Artificiali, prevale maggiormente il lato diretto ad imparare del Disraeli, piuttosto che quello critico, tuttavia in maniera diversa da quanto è accaduto in passato, è ora che si stanno cominciando a porre le basi per un dibattito sui limiti (e sulla loro gustificazione) relativamente a queste tecnologie. Ciò che conta, in ogni caso, al di là di possibili opinioni a proposito, è certamente la conoscenza di quello che sta accadendo in tale ambito, perchè solo questo ci permette di controllare la tecnica, che effettivamente può rivelarsi un'arma a doppio taglio: "Sapere è Potere".

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Un po' di storia tra documenti e mito/2



Un secondo episodio riguarda Ruggero Bacone (1214 ca.-1294), filosofo e alchimista. Secondo fonti più leggendarie Bacone, probabilmente anche a causa della sua passione per l'alchimia, riuscì a costruire una testa parlante in ottone. La macchina avrebbe dovuto suggerirgli come costruire una muraglia difensiva in ottone che avrebbe circondato l'Inghilterra per proteggerla dagli invasori. La testa, tuttavia, secondo la leggenda sarebbe esplosa prima che lo stesso Bacone si rendesse conto della sua effettiva capacità verbale.
                                                                                
E' a mio parere significativo osservare due aspetti che sottolineano una generale tendenza del Medioevo verso la tecnica: innanzitutto, entrambi i personaggi di cui si è parlato sono legati al monachesimo (Alberto fu domenicano, Bacone fece parte dei francescani). Il Medioevo, difatti, sorto dalle ceneri dell'Impero Romano d'Occidente, aveva portato con sé anche una grande decadenza culturale: gli unici in grado di poter custodire ciò che era rimasto intatto, erano i monaci perché depositari di molti scritti, protetti nel monastero e autosussistenti.
Il secondo aspetto è che la costruzione di queste macchine è legata all'alchimia (entrambi ne furono cultori): questo dimostra come il concepire questo tipo di macchine in quel periodo è legato a una figura spesso considerata negativamente come quella dell'alchimista e ciò è forse anche uno dei motivi per cui pochi si interessarono a tal punto da poterci lasciare delle testimonianze, mentre gran parte delle notizie a riguardo non sono altro che leggende. 


Ruggero Bacone, Museo di Scienze Naturali di Oxford

Babbage e il suo computer/2

Allora, fra il 1833 e il 1842, Babbage decise di estendere le funzionalità della macchina anche al campo dell'Analisi Matematica, e ad ogni tipo di calcolo ( Macchina Analitica ). In questo caso, però, oltre ai già citati problemi meccanici si presentarono anche dei problemi di natura economica, che costrinsero il matematico britannico a cercare fondi al di fuori dello Stato, ma quello che può essere considerato, almeno al livello progettuale, il primo computer della storia, non fu mai realizzato. Gli aspetti innovativi, oltre a quelli puramente legati alle funzioni "software",  sarebbero emersi anche dall'organizzazione logica del calcolatore, molto vicina alla macchina di Turing, ben più moderna:  era presente un mill (mulino) l'unità di calcolo, ovvero ciò che a noi è più familiare sotto il nome di CPU, e lo store (magazzino), una riserva di dati, la RAM dei nostri computer. Il superamento dei limiti dell'elettromeccanica renderanno poi il sogno di Babbage una realtà che proprio oggi ci  troviamo a vivere.

Ricostruzione di una parte della macchina analitica
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Riflessioni conclusive

L'evoluzione della tecnologia informatica ci ha mostrato che questo come gran pare dei processi storici è frutto di una gradualità: nuove conoscenze nei vari campi del sapere, fondamentalmente in elettrochimica, nella conoscenza dei materiali, hanno portato a risultati che solo un secolo fa potevano essere considerati quasi di impossibile raggiungimento. La gradualità si è però perduta leggermente con l'arrivo degli attuali "poteri" dell'informatica: tutto è più veloce, tutto è più facile, e conseguentemente tutto è meno graduale. Questo aspetto nasconde dei lati non certo positivi: la comprensione di quello che accade è resa sì più facile dall'efficienza dell'informazione, ma c'è il rischio di concentrare troppo potere nelle mani di pochi, che in tal modo limitano l'accessibilità di alcuni dati e di alcune notizie. Questo aspetto, oltre ad avere implicazioni filosofiche sulla libertà dell'individuo che qui non si vogliono intraprendere, dimostra come la coscienza sia la base di un futuro migliore, di fronte a cui ogni possibile teoria catastrofista sullo sviluppo tecnologico possa venirsi a sgretolare. 

Riflessioni conclusive/2

Dunque, eravamo partiti chiedendoci se fosse possibile una convivenza uomo-calcolatore intelligente (o robot), adesso, dopo aver analizzato la storia della Tecnologia di questo settore possiamo dire che ciò è possibile, a patto che l'uomo sia consapevole e previdente verso ciò che crea, ponendosi in tal modo dei limiti che sembrano non più oppressivi, ma dalla riflessione giustificati. 
Vorrei concludere con alcune parole e sensazioni, all'interno del romanzo, di Laurence Oliphant, il giornalista-agente dei servizi segreti britannici, che anticipa il futuro prospettato alla fine, in cui gli uomini sono sottomessi a una Intelligenza Artificiale nota come Occhio:

Siamo tutti numerati, dichiarò, ciascuno di noi, da un Occhio che tutto vede; anche i nostri minuti sono numerati, e ciascun capello sulla nostra testa. E senza dubbio è stata la volontà di Dio che le potenzialità computazionali della Macchina vengano esercitate sulla comunità umana, sui flussi del traffico, del commercio, sui movimenti delle folle... sulla natura infinitamente divisibile della Sua opera.
da "La macchina della realtà", Sezione Modus

L'Occhio. Onnisciente, il peso sublime della sua percezione che premeva su di lui da ogni lato.
Oliphant esitò.

da "La macchina della realtà", Sezione Modus

Breve cronologia del calcolatore/2

Nel 1911   IBM viene costituita come azienda informatica (già attiva dal 1888) a partire dall'acquisizione dei brevetti di Hollerith da parte dei suoi fondatori. 

Nel 1938   Konrad Zuse completa il suo Z1, oltre a perfezionare il primo linguaggio di programmazione: il "Plankalkul".

Nel 1944   Alan Turing termina Colossus, il primo computer elettronico programmabile della storia.

Nel 1946 entra in attività l'ENIAC, il primo "General Purpose" computer della storia.

Nel 1975 Paul Allen e Bill Gates fondano Microsoft Corporation.

Nel 1976 Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne fondano la Apple Inc. nella Silicon Valley.

Dal 1977 a oggi i computer iniziano a diffondersi nelle case americane. 

Nel 1984 nasce Macintosh di Apple.