Non è un caso che l'invenzione del transistor sia del 1947. La Seconda Guerrra Mondiale aveva interrotto le ricerche in questo ambito, i cui parziali risultati facevano affermare a William Shockley, nel 1939:
“Sono certo che un amplificatore che faccia uso di semiconduttori
al posto dei tubi a vuoto sia in linea di principio possibile”. L'obiettivo di quello e altri due scienziati, Walter Brattain e John Bardeen, era cercare un modo per trasmettere segnali, come per esempio quelli telefonici difatti i tre lavoravano nei Bell Laboratories, alternativo all'uso dei tubi a vuoto piuttosto delicati e facilmente riscaldabili.
Anche in questo caso il progresso in campo chimico e nella scienza dei materiali fu una base fondamentale di tale sviluppo: dopo la Guerra i tre decisero di concentrarsi sul germanio, anziché sul silicio, e così il 23 dicembre 1947 presentarono al mondo intero un intreccio di fili che grazie al germanio che fungeva da superficie su cui c'era il catodo, permetteva il trasferimento di corrente dalla parte anodica, ma non viceversa.
Il transitor (TRANSconductance varISTOR, suggerito da un ingegnere dei Bell Labs) fu poi perfezionato negli anni seguenti, e già dai primi anni '50 (nel 1956 fruttò ai tre scienziati il premio Nobel) poteva costituire un fondamentale elemento delle radio: esse potevano funzionare anche con batterie leggere, in tal modo potevano essere trasportate e funzionare anche in posti in cui altrimenti sarebbe stato impossibile vederle. Ciò diede grande propulsione al mondo della comunicazione e soprattutto permise anche il coordinamento delle azioni di Decolonizzazione degli anni '60 in tutto il Globo.
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Per documenti e dettagli sul transistor: http://www.pbs.org/transistor/
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